Mi sorprendo sempre di quanta cattiveria abbiate dentro voi. Ne date esempio ogni giorno: molto di più dietro la vigliacca protezione di una tastiera che vi rende protagonisti sui “social”.
La nuova frontiera della civilizzazione. Il nuovo orizzonte della comunicazione e dell’interazione sempre meno umana tra gli umani. Volgarità al posto di dialogo, insulti al posto di giudizi.
Forse non siamo nemmeno in presenza di una “società” propriamente detta, ma innanzi ad una sommatoria di individualismi più o meno esasperati. L’atomizzazione della sinistra è atomizzazione della società, scomparsa del desiderio di evolvere in un mondo privo di sfruttamento, di merci, di scambi commerciali, di obbligo di lavorare piuttosto che di bisogno, desiderio e voglia di farlo.
Manca dunque un approccio culturale ad un nuovo concetto di “sociale”, ad una individuazione di un punto di appoggio su cui risollevare nuovamente il mondo. Senza abbandono dell’apparenza, della superficialità (in senso letterale) di ogni evento, notizia e accadimento che ci circonda, non può esservi ridefinizione dei parametri vitali per rimettere al centro la questione capitale-lavoro.
In questo mare magnum della svogliatezza, della rassegnazione e dell’indolenza, sembrate essere diventati, in larga parte anche a sinistra, privi della capacità di ragionare e criticare. Ecco perché nulla di nuovo nasce a sinistra, dove un tempo la cultura era di casa e dove oggi è straniera.
(m.s.)
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