Aggressione omofoba a Roma la notte di Capodanno

Due giovani sono stati aggrediti da un gruppo di dieci persone mentre rientravano a casa da una festa. Sabato 4 gennaio una manifestazione contro l'omofobia, hanno aderito anche Anpi, Arci e Cgil

Due giovani sono rimasti vittime di un’aggressione omofoba a Roma nella notte di Capodanno. Sthepano, 26 anni originario del Perù e residente nella capitale, e Matteo, 22 anni, stavano camminando mano nella mano intorno all’una di notte, quando un gruppo di almeno dieci persone è sceso dal primo piano di un palazzo per colpirli, dopo averli ripetutamente insultati.

I due avevano già incrociato gli aggressori qualche ora prima, recandosi a cena a casa di amici per festeggiare l’ultimo dell’anno: il gruppo, composto da giovani intorno ai 18 anni, si trovava sul balcone del primo piano di un edificio nella zona est di Roma, e li aveva apostrofati con insulti omofobi. Poi al ritorno è scattata la violenza: 15 minuti di pestaggio, interrotto solo dal timore che potessero arrivare le forze dell’ordine dopo che uno dei due giovani aggrediti era riuscito a filmare parzialmente la scena.

Video che è stato costretto a cancellare da alcuni degli aggressori, che si sono quindi dileguati. La prognosi stilata dai medici del pronto soccorso è di 25 giorni per uno dei due, che ha riportato la frattura del setto nasale oltre ad un trauma cranico e diverse ferite sul corpo e sul volto. La vicenda è stata resa pubblica ieri dall’associazione Gaynet, che ha aiutato i due ragazzi a sporgere denuncia. «Abbiamo denunciato e vogliamo che la nostra storia sia da esempio.

Vogliamo reagire alla paura, perché con la paura di essere sé stessi non si vive» ha detto Sthepano, che ha riportato le ferite maggiori. Il presidente di Gaynet Rosario Coco ha attaccato la politica e la maggioranza di governo: «Quello che è successo è il risultato di tutte quelle leggi di uguaglianza che ancora non ci sono, nonché della peggiore maggioranza parlamentare sui diritti civili che l’Italia ricordi» ha detto.

Immediata è arrivata anche la reazione da parte dell’universo politico progressista. «A Roma non può esserci spazio per simili atti. Continueremo con determinazione il lavoro che stiamo portando avanti in tutti i Municipi della città e che parla di educazione alle differenze e della costruzione di una città accogliente e di tutti» hanno dichiarato Marilena Grassadonia, coordinatrice dell’ufficio diritti lgbt+ di Roma Capitale e Filippo Riniolo, presidente della commissione pari opportunità del V Municipio, il territorio dove è avvenuta l’aggressione.

Messaggi di solidarietà sono arrivati anche da esponenti del Partito democratico, compreso Alessandro Zan che parlato di «complicità delle istituzioni per il ritardo nell’approvare una legge contro i crimini d’odio».

È stata indetta una manifestazione per sabato 4 gennaio alle ore 17 in piazza Malatesta a Roma, a pochi passi dal luogo dell’aggressione, a cui hanno aderito finora molte associazioni del mondo lgbt+ ma anche Anpi, Arci e Cgil. «Alla violenza omolesbobitransfobica rispondiamo con tante, tantissime mani intrecciate, come quelle che fomentano l’odio di chi aggredisce, con i nostri baci alla luce del sole, come quelli che fanno urlare allo scandalo se ci sono minori, con le nostre identità queer bersaglio della grande bufala del gender» hanno scritto gli organizzatori.

MICHELE GAMBIRASI

da il manifesto.it

Foto di Alexander Grey

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CronacheLgbtqia+

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