Gkn: approvata la legge sui consorzi industriali

Approvata in consiglio regionale toscano la legge sui consorzi industriali pubblici, elaborata per primi dal Collettivo di fabbrica ex-Gkn. Dario Salvetti: «Può essere uno strumento contro la speculazione immobiliare»

È stata approvata nella notte tra venerdì e sabato dal consiglio regionale toscano la proposta di legge sui consorzi industriali, elaborata in prima istanza dal Collettivo di fabbrica degli ex-lavoratori Gkn di Campi Bisenzio.

Presentato per la prima volta ad aprile il testo, a prima firma della consigliera M5s Silvia Noferi, ha vissuto una lunga gestazione in seno all’istituzione toscana, non ultimo il tentativo di ostruzionismo delle destre, soprattutto Lega, che puntavano a portarla almeno a gennaio 2025.

Invece, dopo una seduta fiume durata 4 giorni (impegnata anche nell’approvazione del nuovo Testo unico sul turismo) intorno all’una e trenta di notte la maggioranza ha dato il via libera. Favorevoli Pd, M5s, Iv e un consigliere di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, in dissenso con il proprio partito.

Fuori dal consiglio regionale, in via Cavour a Firenze, dalle 19 i lavoratori dell’ex-stabilimento di Campi Bisenzio si erano riuniti in attesa della votazione.

Poi, al momento del sì definitivo è esplosa la festa di cori, tamburi, fumogeni e fuochi d’artificio.

«Nella vita, l’importante è la sobrietà. È legge» hanno scritto. Contenta anche la Cgil Toscana, che ha commentato: «arriva uno strumento importante per affrontare le innumerevoli crisi industriali e settoriali presenti nella nostra regione e nel paese».

La legge può essere una traccia per rendere operativo il piano di reindustrializzazione dello stabilimento ex-Gkn, elaborato dagli operai, che sono senza stipendio dall’inizio dell’anno.

Ma anche uno strumento replicabile altrove. Permette infatti agli enti pubblici, come regione, province, comuni, ma anche enti di ricerca, di promuovere la costituzione di consorzi industriali almeno al 51% pubblici, previa approvazione della giunta regionale.

L’obiettivo è far fronte alle situazioni di crisi favorendo la nascita e lo sviluppo di società cooperative, capaci di promuovere processi innovativi ad alto impatto tecnologico, e che rispondano alle esigenze del territorio e della comunità.

Qualcosa che la Lega ha definito «vecchi statalismi già condannati dalla storia», stando alle parole della capogruppo Elena Meini, che ha provato la strada dell’ostruzionismo presentando oltre 300 emendamenti.

Un’accusa respinta al mittente dallo stesso Dario Salvetti, capofila della lotta operaia: «Qui si afferma la centralità della pubblica utilità nella produzione industriale, e soprattutto si dà un grimaldello contro la speculazione immobiliare, contro il vuoto che il capitale lascia quando va via».

I consorzi, infatti, potrebbero riconvertire gli stabilimenti abbandonati e chiusi una volta delocalizzata la produzione, proponendo anche ai comuni l’esproprio dell’area interessata.

Su questo il sindaco di Campi Bisenzio è stato chiaro: «Non c’è più tempo da perdere. Noi siamo pronti» ha dichiarato ieri. Per l’area il Collettivo dei lavoratori ha già un piano di reindustrializzazione, incentrato sulla produzione di cargo bike e pannelli fotovoltaici, elaborato da mesi e per il quale è stata lanciata una campagna di azionariato popolare che ha raccolto oltre un milione di euro.

Nonostante la legge e i fuochi d’artificio di venerdì notte, tra gli operai vige la cautela: «Siamo al primo passo. Ma ora serve farlo il consorzio, e serve farlo attirando tutte le migliori energie. Per il momento i finanziamenti previsti (250mila euro l’anno per i prossimi tre anni, ndr) sono solo il motorino d’avviamento, bastano appena a girare la chiave del motore» dice Salvetti.

MICHELE GAMBIRASI

da il manifesto.it

foto: screenshot

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