Ancora dopo 24 ore, e nonostante il prodigarsi dei soccorritori con in testa i Vigili del fuoco, l’acqua e il fango la fanno ancora da padroni a Campi Bisenzio, in alcuni quartieri di Prato, e ancora a Carmignano-Seano, Quarrata, Montemurlo, Montale e Stabbia-Cerreto Guidi, piccoli e grandi centri della Piana fiorentina, di quella pratese-pistoiese e dell’Empolese Valdelsa.
Un’alluvione, con esondazioni provocate dalle piogge torrenziali ancor prima che dalla rottura degli argini dei corsi d’acqua. “Una `linea temporalesca´ insolita e imprevedibile con i modelli meteorologici – l’ha definita il direttore del Consorzio Lamma–Cnr, Bernardo Gozzini – che ha avuto inizio dal mare e, passando da Pontedera, ha attraversato la Toscana fino a Campi Bisenzio, Prato e in parte Firenze.
In poche ore nella tarda serata di giovedì sulle zone alluvionate è caduta la pioggia che normalmente cade nell’intero mese di novembre, quello che normalmente registra la quantità maggiore di precipitazioni. Cumulati oscillanti fra i 100 e i 200 millimetri di acqua per metro quadrato: “Piogge mai così forti da almeno 50 anni”, certifica il meteorologo.
Gli effetti dell’incrocio fra la tempesta Ciaran e i venti di scirocco che arrivavano da sud sono stati devastanti. Sette le vittime, fra cui due anziani e una giovane a Montemurlo (Prato), una donna ospite di una casa di riposo a Rosignano (Livorno), e una coppia di Lamporecchio (Pistoia), marito e moglie, travolti dalla piena del torrente Fosso di Greppiano a Vinci nell’empolese.
Altre due uomini sono dati al momento per dispersi. La popolazione era stata avvisata che la tempesta Ciaran, dopo aver colpito duramente l’Europa centro-occidentale, sarebbe arrivata dal mare, e dalla Regione Toscana era stata diramata l’allerta arancione ma non quella rossa, perché i modelli meteorologici prevedevano che la tempesta avrebbe attraversato velocemente il territorio. Una decisione che ha provocato polemiche, con il sindaco pratese Matteo Biffoni che ha denunciato di fatto una sottovalutazione di quanto sarebbe potuto accadere.
La fortissima perturbazione ha creato disagi anche in alcuni ospedali, Prato e Pontedera soprattutto. Nel grosso centro della Valdera la situazione è tornata alla normalità già ieri mattina, mentre è rimasta critica per l’intera giornata al Pronto soccorso di Prato, dove, a causa dei locali allagati dalla pioggia e soprattutto degli ascensori fuori uso, le ambulanze sono dirottate sugli ospedali vicini, verso Firenze ed anche Pistoia.
Nelle zone alluvionate ancora a sera circa 20mila utenze elettriche non erano state ripristinate, e alcune centinaia di persone sono state costrette ad abbandonare le loro abitazioni allagate e affidarsi alla Protezione civile per trovare rifugi di fortuna.
“È sempre più evidente che il nostro Paese si trovi in uno stato di calamità climatica permanente – tira le somme il Wwf – sottovalutato per anni dalla politica. Ormai ogni alluvione è un bollettino drammatico nel quale siamo costretti a contare vittime, dispersi e ingenti danni alle comunità e alla nostra economia. La fragilità del nostro territorio, unita al consumo di suolo e a una cementificazione che continua a correre, oltre che alla riduzione degli spazi naturali dei fiumi, rendono sempre più grave l’emergenza generata dagli impatti della crisi climatica”.
Nelle prossime ore sono attesi ulteriori rovesci e temporali, non particolarmente forti ma, dalla notte tra sabato e domenica, una nuova perturbazione arriverà a interessare la regione, a partire dalle zone di nordovest, per poi spostarsi sul resto della Toscana. In parallelo fortissime mareggiate e vere e proprie tempeste di vento hanno interessato sia la costa toscana che quelle di altre regioni italiane.
Venti sopra i 100-120 chilometri orari in Liguria, in Umbria, in Molise e sul litorale laziale, in Friuli Venezia Giulia e in Sardegna. In Romagna è tornato a far paura il Santerno, che nella notte è esondato in alcuni punti anche se già al mattino la situazione era in via di miglioramento. Fra le vittime del maltempo anche un vigile del fuoco, scivolato in un corso d’acqua nel bellunese.
Sulla base dei fenomeni previsti e in atto la Protezione Civile ha valutato per la giornata di oggi un’allerta rossa per rischio idraulico su parte del Veneto, un’allerta arancione sul resto di quella regione oltre che in Lombardia e su parte della Liguria e dell’Emilia-Romagna. È stato deliberato dal Consiglio dei ministri lo stato di emergenza, per dodici mesi, per le province di Firenze, Pisa, Pistoia, Livorno e Prato.
RICCARDO CHIARI
foto: screenshot tv