Per tutta la giornata di ieri i telefoni dell’ufficio stampa nella sede centrale di Syriza ad Atene hanno continuato a squillare a vuoto. Nessuna risposta fino a pomeriggio inoltrato. Fino a quel momento pochissimi commenti sulla clamorosa e inattesa sconfitta. Alexis Tsipras aveva fatto delle dichiarazioni solo domenica sera, a porte chiuse, quando la batosta elettorale era ormai un fatto: «Il risultato delle urne è estremamente negativo per Syriza – ha detto – Le lotte talvolta sono vittoriose e talvolta sono sconfitte».

Subito dopo ha preannunciato una riunione della leadership, iniziata la sera stessa e continuata fino al tardo pomeriggio di lunedì. «Non abbiamo disponibilità di tempo. Dobbiamo fare immediatamente i cambiamenti necessari in modo da creare le condizioni migliori per la prossima battaglia elettorale, che ha carattere critico e definitivo», ha aggiunto facendo riferimento alle nuove elezioni che si terranno il 25 giugno. Prima del suo breve discorso negli uffici di Syriza si era congratulato per la vittoria con Kyriakos Mitsotakis.

Mente gli elettori di sinistra, raggruppati fuori dalla sede e fortemente delusi dalla sconfitta, sottolineavano che il punto debole della campagna elettorale è stato la perdita di credibilità, con numerose gaffe pre-elettorali, abilmente gonfiate e riprodotte a iosa dalle Tv. Più in là alcuni quadri dirigenti di Syriza riflettevano sull’immagine rassicurante di un futuro roseo, pieno di denaro e stabilità politica, che Mitsotakis ha venduto durante la sua campagna elettorale grazie al dominio totale nei media.

In altre parole, il voto sarebbe stato un’emotiva fuga degli elettori dal decennio della crisi, verso un mitico sviluppo economico, guidati da un «leader forte», garante della stabilità. Una narrazione lontana dalla realtà del Paese ma che si è rivelata seducente per un corpo elettorale confuso e sull’orlo della disperazione.

Nel tardo pomeriggio di lunedì, alla fine della riunione straordinaria dell’ufficio esecutivo, Tsipras ha annunciato che neanche lui farà uso del mandato presidenziale per provare a formare il governo e ha ammesso che il sistema proporzionale si è dimostrato un boomerang: «Doveva servire alla collaborazione tra le forze progressiste e della sinistra ma è stato usato contro Syriza».

Ora Syriza deve elaborare «una nuova strategia e un nuovo orientamento, in modo da impedire al premier di dominare oltre qualsiasi controllo». È evidente che la scommessa di Syriza riguarda anche la difesa del suo ruolo di primo partito dell’opposizione, arginando la fuga di elettori verso il partito socialista Pasok. Una fuga che, secondo gli esperti, si è diretta anche a destra.

L’ufficio esecutivo ha deciso che le cause della sconfitta saranno esaminate dal comitato centrale di domani. La decisione arriva dopo una serie di prese di posizione critiche verso la strategia seguita durante la campagna elettorale. Sembra che qualcuno abbia anche sollevato problemi di leadership, anche se per il momento non sembra ci siano candidati in grado di sostituire Tsipras.

DIMITRI DELIOLANES

da il manifesto.it

foto tratta dalla pagina Facebook nazionale ΣΥ.ΡΙΖ.Α.