Alle ore 15:00 del 9 ottobre la Turchia ha iniziato una guerra contro la Siria del Nord, mettendo a serio rischio e pericolo il progetto di Amministrazione Autonoma del Rojava. Le Forze Democratiche Siriane hanno combattuto e vinto ISIS sul campo e ora vengono abbandonate davanti all’aggressione del governo autoritario di Erdogan. Vediamo che la guerra turca sta aprendo le prigioni, liberando migliaia di jihadisti e rischiando così di dare nuovamente forza all’incubo ISIS.
Questa invasione, scellerata, viene portata avanti giustificando una situazione di sicurezza e di pericolo per la Repubblica Turca ma da quando ha avuto inizio il conflitto in questa regione, ossia a Marzo 2011, nessun tipo di iniziativa o attacco sono stati intrapresi né contro il confine, né tanto meno contro la Turchia.
Negli ultimi giorni questa guerra è stata al centro dei riflettori e ha scatenato l’indignazione delle opinioni pubbliche di tutta Europa, ma questo non è sufficiente. Il rischio è che, mentre si susseguono i proclami e le dichiarazioni di intenti delle diplomazie occidentali, Erdogan riesca a concludere il suo progetto di annientamento di quell’esperienza democratica e ad operare una vera e propria sostituzione demografica di tutta la regione.
L’arte e la cultura non possono rimanere impassibili davanti alla guerra e davanti al tentativo di porre fine ad una delle poche esperienze di democrazia radicale esistenti.
Se esiste un contributo che gli operatori della cultura, dello spettacolo e dell’arte possono dare di fronte a questi scenari, è quello di aiutare a creare empatia e consapevolezza. La lotta del popolo curdo contro l’ISIS in questi anni ha ispirato libri, fumetti, canzoni, film, storie che hanno accorciato le distanze che ci separano da quei territori e che hanno coinvolto tante persone in iniziative di supporto e di solidarietà.
Ora più che mai è necessario continuare a nutrire un immaginario che dia forza e respiro collettivo a quella resistenza e alle richieste concrete e urgenti che devono essere mosse al governo italiano e agli stati europei, volte a fermare questo massacro: non solo il blocco immediato della vendita delle armi della Turchia ma anche la messa in campo di tutti gli strumenti politici e diplomatici, la ridiscussione degli accordi economici e commerciali, e al contempo farsi promotori della creazione di una no fly zone per interrompere i bombardamenti e creare corridoi umanitari per consentire le cure e l’evacuazione dei civili.
La situazione è molto grave, l’aviazione turca ha ripetutamente bombardato aree civili prendendo di mira ospedali e scuole, ci sono già oltre 275mila sfollati mentre viene segnalato la presenza di indizi relativi all’utilizzo di armi chimiche da parte dell’esercito turco a Serekaniye.
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Invitiamo chiunque a partecipare e dare visibilità alle iniziative sul proprio territorio al fine di invitare ad una adesione il più partecipata possibile.
Per adesioni, scrivere a artisteiperilrojava@gmail.com
ADESIONI:
Michele Zerocalcare, Valerio Mastrandrea, Michele Serra, Elio Germano, Lodo Guenzi, Emma Dante, Hamid Ziarati, Dalia Oggero, Marcello Fois, Chiara Valerio, Evelina Santangelo, Rosella Postorino, Paolo Giordano, Daniele Vicari, Costanza Quatriglio, Paola Gallo, Diego De Silva, Paolo Repetti, Sílvia Barbagallo, Hassan Bassi, Marco Damilano, Aboubakar Soumahoro, Helena Janeczek, Tito Faraci, Punkreas, Murubutu, Deborah Morese, (Vermi) di Rouge, Rossella Milone, Valeria Parrella, Junior Sprea, Filippo Andreani, Massimiliano Loizzi, Kiv, Keita Nakasone
foto tratta da Wikimedia Commons