Tutti d’accordo, dunque. Il mondo è con “l’acqua alla gola” e ha gli anni, forse i decenni contati per arrivare a quel “punto di non ritorno” da cui poi si può solo discendere verso la riduzione degli stili di vita cui siamo abituati a scapito di tanta altra parte del mondo stesso…
Tutti d’accordo, dunque: applausi agli studenti, ai giovani e giovanissimi che in milioni hanno sfilato in tutto il pianeta per seguire l’esempio di Greta Thunberg che iniziò a protestare con un cartello, uno zaino accanto e una borraccia.
Tutti d’accordo, dunque: d’ora in avanti si fanno solo politiche di costruzione dell’anticapitalismo, visto che – ce lo hanno detto in migliaia di cartelli i ragazzi e le ragazze ieri – capitalismo ed ecologia vanno di pari passo, anzi, vanno di contropasso: uno contro l’altro, uno avversamente all’altro.
Tutti d’accordo, dunque: da comuniste e comunisti ora ci rimbocchiamo le maniche e ricominciamo a costruire un grande movimento mondiale fondato su politiche antiliberiste quanto meno, anticapitaliste quanto massimo obiettivo per evitare il collasso del pianeta.
Tutti d’accordo? Pare. E quelli che pensano di fermare i disastri ecologici iniziando a fermare Salvini portando acqua con le orecchie alle alleanze larghe con PD, Cinquestelle e altri inclassificabili a sinistra?
Sono d’accordo costoro? Sì, sono tutti d’accordo.
Salvo poi fare quelle alleanze e ritardare sempre più il lavoro di ricomposizione dell’area anticapitalista, del vero “movimento che abolisce lo stato di cose presente“…
Non tutti d’accordo, dunque…
(m.s.)
28 settembre 2019
foto tratta da Pixabay