Vi propongo la visione e l’ascolto di un video tratto dal programma de La7 “Otto e mezzo” e riprodotto sulle pagine de “Il Fatto Quotidiano”.
Michela Murgia ha ragione.
Paolo Mieli non avrebbe torto se questo Paese, davvero, per settanta anni non fosse stato messo a rischio di annichilimento della democrazia da tanti tentativi di superamento della Repubblica parlamentare in presidenziale, oligarchica e autoritaria: da Junio Valerio Borghese fino alla P2, dai tentativi di manomissione della Costituzione alle troppe leggi elettorali fatte per mascherare da suffragio universale un decisionismo di poca parte del popolo italiano.
Ne consegue che le forme esteriori del fascismo non sono certo il parametro per misurare il ritorno del medesimo. Al massimo sono il termometro per osservare quanti vanno a Predappio…
Il vero pericolo è carsico e manifesto al tempo stesso: non ha il fez, non ha la camicia nera, non ha i pantaloni alla zuava, non ha nemmeno il tono della voce di Mussolini. Ha altri toni di voce, veste senza troppa eleganza, si fa vedere ovunque e ha fatto capire anche ai più digiuni di politica che il vero capo del governo è lui.
Lui. Come si diceva un tempo…
(m.s.)
foto tratta da Pixabay