I risultati elettorali della sinistra per cui “indietro non si torna” fanno vergognare i prefissi telefonici. Ma visti i brindisi alle politiche, non mi stupisco che si scriva che “si migliora” in queste amministrative.
Oltre ad aver smarrito la capacità di percepire il senso comune, s’è perso anche il limite della decenza.
Qualcuno mi ha chiesto: “Va bene, tu critichi, ma cosa proponi?”.
Di avere una visione più ampia e meno rigidamente ossequiosa ad una autoreferenzialità purista che mi sembra non stia portando risultati (tranne la tua elezione nel municipio genovese che io credo sia fondamentalmente legata alla tua persona, alla sua riconoscibilità per le tante lotte fatte in questi decenni).
Propongo di essere disponibili al dialogo anche con forze “riformiste” (vorrei sapere quali sono poi le forze rivoluzionarie in questa fase…) come Sinistra Italiana e Possibile, così come con forze assolutamente minori ma comuniste che, in parte, già dialogavano con PaP.
Propongo una rivalutazione culturale da imporre a noi stessi, una scuola di politica che sia anche di partito.
Propongo di evitare di vedere chi esprime dubbi e critiche come un nemico e di vederlo invece come un modo per scoprire insieme la verità politica su una fase criticissima.
Propongo di non andare al traino di nessuno: di centri sociali che pensano di essere Lenin o di forze politiche che fino a ieri avevano in mente il centrosinistra come obiettivo di “rinnovamento della politica”.
Propongo di rilanciare Rifondazione Comunista in una federazione di sinistra di alternativa senza dovermi sentire sempre estraneo nell’ambiente politico per cui lotto, solamente perché appartengo ad un Partito.
Propongo di scendere sul piano della consapevole concretezza dei fatti: l’1% di PaP non era una vittoria, i risultati di queste amministrative non registrano nessun “avanzamento”.
Invece PaP sostiene di riscontrare elementi positivi in questa tornata. Io non ne vedo.
Ma capisco di essere una specie di social-traditore… siamo già arrivate anche a questa categoria, ad indicare l’uscio dell’uscita.
Criticare non è possibile. Bisogna solo essere entusiasti delle sconfitte.
(m.s.)
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