Dalle edicole fino alle televisioni: il revisionismo storico viene abilmente istruito attraverso la forma del sensazionalismo, dello “scoop” (ormai abbondantemente inflazionato…) della morte di Mussolini per suicidio, per una lite, per mille altre cause.
Ciò vale anche per la morte di Hitler, per presunte fughe sottomarine in Argentina favorite da trasvolate tra Berlino, Danimarca e Spagna fascista.
Si parla di “versioni ufficiali” riducendo a questo la Storia, ossia i fatti provati e studiati per decenni.
Si parla invece di “ipotesi” per tutto il resto ma intanto si adombrano “versioni ufficiose” che finiscono per limitare l’autenticità della Storia.
Il revisionismo storico più pericoloso è quello che mette in forse la possibilità di fare la Storia stessa e che ogni fatto possa essere decostruito pur contestualizzandolo.
(m.s.)
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