E’ davvero difficile esprimere in poche righe un ricordo del dottor Imposimato, essendo stata così tanta la mia stima per lui.
I media hanno già sottolineato il segno che il suo impegno ha lasciato nella storia della nostra Repubblica, prima quale Giudice che istruì processi su crimini che hanno segnato il Paese, poi con l’impegno politico quale senatore e deputato indipendente di sinistra ed in seguito quale professore universitario e avvocato.
Ma la grandezza del giurista e dell’uomo Ferdinando Imposimato vanno ancora oltre.
Lo conobbi nei primi anni del 2000, nel periodo in cui mi trasferii a Roma ed in cui ebbi l’opportunità di collaborare nel suo studio legale, potendo apprezzarne l’indiscusso valore.
Di lui voglio ricordare, in primo luogo, la dedizione assoluta alla ricerca della verità.
Ferdinando Imposimato non terminò le sue indagini con la fine della carriera di magistrato, ma continuò tutta la vita un tenace lavoro per scoprire la realtà sui casi che, nel corso degli anni, lo avevano occupato.
Mi riferisco ad esempio al caso Orlandi, che il dottor Imposimato non abbandonò mai. Continuò a stare vicino alla famiglia ed a seguire le piste che, con accurate ricerche, lo stesso aveva individuato.
Cito anche il caso del sequestro e dell’omicidio di Aldo Moro: anch’esso fu oggetto di ricerche e indagini costanti che arrivarono a far emergere retroscena a dire poco sconvolgenti.
Lo stesso fu per il terrorismo internazionale, per la mafia ed i collegamenti tra questa e la politica.
In secondo luogo voglio ricordarne il coraggio.
Imposimato, nonostante le continue minacce da parte della mafia e della camorra – che costrinsero lui e la sua famiglia a vivere sotto scorta per un lunghissimo periodo -, non solo non cessò i suoi approfondimenti, ma non ebbe nemmeno timore di divulgare il più possibile, anche mediante i suoi libri, i frutti del suo costante lavoro di indagine.
In terzo luogo, voglio ricordare il costante impegno per la salvaguardia e l’applicazione dei principi costituzionali.
Qualunque questione giuridica dovesse affrontare, Ferdinando Imposimato, prima di tutto, focalizzava la sua attenzione sui relativi principi della Costituzione, che lo stesso riteneva essere indiscussa custode dei valori fondanti della nostra democrazia e quindi garante della libertà e dei diritti.
Convincimento che lo portò, l’estate scorsa, a partecipare a svariati appuntamenti in tutta Italia onde illustrare le problematiche sottese al recente referendum costituzionale e le ragioni del No.
Fu proprio il 31 agosto scorso, a Vado Ligure, che vidi per l’ultima volta il dottor Imposimato spiegare, con la verve che lo contraddistingueva da sempre, le ragioni per cui era necessario opporsi alla deriva che sarebbe stata provocata da un esito positivo della consultazione.
Si potrebbe ancora proseguire, perché le battaglie e le qualità del dott. Imposimato furono davvero tante, tuttavia mi limito ancora a ricordare, dal punto di vista personale, la gentilezza, l’altruismo e la simpatia di questo grande Uomo.
Ferdinando Imposimato era sempre disponibile ad ascoltare le persone in difficoltà e ad attivarsi per fornire tutto l’aiuto possibile a chi a lui si rivolgeva, non facendo mai pesare, anzi a volte addirittura sminuendo, il proprio valore.
Addio dottor Imposimato e grazie per le tante battaglie che, senza alcun timore di rivelare verità scomode, ha condotto nell’arco di tutta la sua vita.
MONICA BONIFACINO
redazionale
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