Del resto, se non siamo ancora uguali nella vita perché esserlo mai nella morte?
Due ragazzi muoiono per le esalazioni del monossido di carbonio. Erano in vacanza in montagna. Fatale un braciere rimasto acceso. Due ragazzi, due giovani uomini. Non erano in quella stanza come amici: erano l’uno l’amore dell’altro.
Una tragedia nella tragedia quella della stampa italiana che tenta di occultare l’amore omosessuale svicolando nella genericità, parlando di due amici, di due conoscenti, di due. Due. Senza amore quindi, senza la dignità del viverlo come si deve: alla luce del sole, liberamente.
La paura di parlarne è una offesa a quei due ragazzi, a quelle due giovani vite uccise da una fatalità. La paura di parlarne è una tragedia, per l’appunto, che si aggiunge a quella che dovrebbe essere l’unica purtroppo vera tragedia.
(m.s.)
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