ll 18 novembre 800 persone hanno riempito il Teatro Italia.
Quando abbiamo lanciato quella proposta non pensavamo che così tante e tanti potessero accoglierla e immediatamente mobilitarsi a partire dai loro territori, dalla loro quotidianità.
Evidentemente la stanchezza e l’insoddisfazione ad assistere impotenti al rituale per cui sempre le stesse persone, senza rompere con chi ha affossato le classi popolari di questo paese, si candidano a rappresentare “la sinistra” sono sentimenti diffusi e radicati.
Così come è diffusa, però, la voglia di costruire percorsi nuovi, radicali, aperti, che nascano e si sviluppino in connessione con il popolo e le sue esigenze, che tutelino ambiente, sanità, istruzione, lavoro, giustizia sociale, solidarietà, che stiano al fianco dei più deboli, alla maggioranza della popolazione.
Questo messaggio, semplice, lanciato prima da un video che ha fatto il giro dei social e poi da tante e tanti intervenuti dal palco del teatro italia il 18 novembre, ha attraversato tutto il paese, dal profondo sud al nord della penisola.
Qualcosa di imprevedibile si è prodotto. 60 assemblee convocate in tutte le regioni, in tante province, si sono messi all’opera reti, associazioni, comitati, attivisti ma anche tante persone che hanno semplicemente a cuore il presente e il futuro di questo paese e non vogliono più subire governi scellerati. Ne è venuto fuori un programma elaborato collettivamente, a cui ogni gruppo attivo e ogni singolo sta contribuendo con integrazioni e aggiunte, suggerimenti e idee a partire anche dalle istanze che vivono nel territorio di provenienza.
A distanza di un mese dalla scorsa assemblea e a fronte del percorso iniziato riconvochiamo un nuovo appuntamento nazionale a Roma per mostrarci a tutto il paese e ai media che continuano a tacere, per ricominciare, per non smettere di costruire qualcosa che vada da qui a cinque, a dieci anni. Ricominciamo a pensare di poter fare la storia, di poter dare potere al popolo, alla maggioranza che non decide mai e subisce! Perché non possiamo sognare, e realizzare un poco alla volta questo sogno?