Oggi, mi dicono, è la “Giornata internazionale del bacio”. Insomma, dovrei baciare qualcuno perché baciarsi è bello, rende felici, migliora l’umore, è un gesto istintivo, umano, compreso dentro sfere di sentimenti e di espressioni vitali per noi di questa complicata specie terrestre.
Il problema è che il bacio che intendono gli organizzatori della “giornata” è un bacio dato ad una persona terza rispetto a parenti, genitori, amici. E’ un bacio da dare a chi si ama.
Credo che lo darò a chi non l’ho mai dato, mettendolo in riserva, in un cantuccio, non troppo nascosto, aspettando di poterlo riservare a chi potrò nuovamente amare.
Molti baci li posso comunque dare a tutte e tutti coloro che hanno reso più bella la mia vita ogni giorno e, così spero, anche io per loro.
I baci si possono anche dare ai pensieri, alle passioni, ai sogni. Tutte espressioni umane che si possono letteralmente “accarezzare” e quindi anche baciare.
Se accarezzassimo di più le nostre speranze rispetto alle nostre paure, i luoghi in cui viviamo sarebbero più vivibili. E noi con loro.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay