«Durante l’incontro convocato dal ministro dello Sviluppo Calenda con i commissari dell’Ilva di Taranto è emerso che entrambe le offerte presentate per l’acquisto dell’acciaieria prevedono tra i 5000 e i 6000 licenziamenti. Proposte inaccettabili e vergognose. Siamo di fronte a veri e propri licenziamenti di massa il cui mandante è il governo targato PD.
Arriviamo a questa situazione perché sindacati e lavoratori non sono mai stati coinvolti nella definizione dei criteri per valutare dei piani industriali e ambientali. Ha ragione la Fiom: non possono essere le lavoratrici e i lavoratori a pagare per questo scempio. In questo senso dichiariamo da subito che Rifondazione comunista sosterrà qualsiasi azione di lotta che lavoratori e sindacati vorranno intraprendere per garantire l’occupazione, la produzione e la tutela dell’ambiente».
MAURIZIO ACERBO
Segretario nazionale di Rifondazione Comunista
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