“Insieme senza muri”, a Milano oggi, sarà una bella marcia colorata. E smentirà l’odio di certi giornali che seminano odio, che fanno titoli che oltrepassano la libertà di stampa.
Perché la libertà di stampa non può essere anatema, stigma pernicioso.
Può capitare di scrivere con la rabbia addosso, di essere furibondi e di fare un titolo ad effetto che colpisca per una volta l’immaginario collettivo e anche le coscienze.
Ma non si può assistere ogni giorno a rovesciamenti di tonnellate di disprezzo verso nostri simili, verso categorie deboli per le situazioni che le hanno condotte in Italia a cercare rifugio, riparo e magari a tentare di passare un confine a Ventimiglia che, ancora oggi, rimane invalicabile per i migranti.
Ogni essere vivente, umano o meno che sia, ha diritto di esistere e di non veder soffocato questo suo diritto da nessun regolamento, da alcuna legge, da alcun potere.
Quando questo avviene, l’odio diventa la costante anche dei titoli di giornali e siti Internet.
Per battere la cattiveria gratuita c’è un solo modo: informarsi, capire e non giudicare, ma studiare sempre, perché non è mai abbastanza ciò che sappiamo di 6.940.000.000 di persone che, esclusi noi italiani, abitano su questo pianeta.
(m.s.)
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