Sulle colonne de “il manifesto” di ieri, 30 Marzo, Paolo Favilli propone a Sinistra Italiana e a Rifondazione Comunista di riunire le strade per costruire una soggettività politica unitaria, considerando che “le macerie possono essere utilizzate anche come materiale per la costruzione di nuovi edifici”.
In politica, purtroppo, le cose stanno diversamente che in edilizia e dalle macerie della sinistra italiana non sarà possibile riedificare nella.
Serve una nuova soggettività la cui edificazione deve necessariamente partire dal basso proponendosi anche una forma inedita dell’organizzazione dell’agire politico e sulla base di alcuni principi fondamentali: sei i punti fortemente caratterizzanti di una possibile proposta:
- una struttura interna rivolta alla formazione di un vero e proprio “intellettuale collettivo” sulla base di una ipotesi di soggetto a struttura “consiliare;
- il riferimento all’intreccio delle contraddizioni sociali moderne e post- moderne intese come vero e proprio riferimento di classe e di sovrapposizione dello sfruttamento (come nel caso della contraddizione di genere;
- l’autonomia di pensiero e organizzativa;
- l’alternativa intesa come alternativa di sistema e di modificazione radicale degli equilibri sociali esistenti in una dimensione anticapitalista e di utilizzo degli strumenti dell’analisi marxiana;
- l’opposizione netta al quadro politico esistente in Italia, come in Europa;
- il rifiuto netto di qualsiasi compromissione verso le mode dell’azione politica oggi in uso sul piano della personalizzazione della politica, mantenendo la centralità dei consessi elettivi così come determinati dalla Costituzione Repubblicana come punto di riferimento essenziale
FRANCO ASTENGO
31 marzo 2017
foto tratta dalla pagina Facebook nazionale di Rifondazione Comunista
