La rilevanza del pronunciamento di un candidato sindaco escluso dal ballottaggio al fine di orientare i “suoi” elettori è decisamente sovrastimata. Tuttavia, è doveroso per l’escluso esplicitare il suo orientamento.
Mercoledì, alla Città dell’Altra Economia, abbiamo discusso la nostra posizione insieme ai candidati di Sinistra per Roma e della Lista Civica per il Comune e per i Municipi. Il sottoscritto ha ripetuto quanto dichiarato nella campagna elettorale: le priorità sociali del nostro programma sono marginali nei programmi degli altri candidati. Di fronte a tale valutazione, per il ballottaggio, si può scegliere chi è distante. Oppure, si può fare un’altra scelta. Si può provare a segnalare un dato di primaria rilevanza democratica: nel migliore dei casi, il sindaco di Roma, in una fase straordinaria della città, rappresenterà meno di un quarto dei romani aventi diritto al voto. Si può votare scheda bianca per rimarcare il deficit di rappresentatività del sindaco e puntare a dare maggiore funzione politica al consiglio comunale.
Nella nostra bella discussione, affianco alla opzione “scheda bianca”, o meglio “scheda nulla”, come in tanti hanno raccomandato dati i paventati rischi di brogli, si è definita una seconda opzione da offrire ai candidati sindaco come opportunità per coinvolgere i circa 58.000 romani che hanno scelto il nostro programma: il voto sulla base delle risposte di Virginia Raggi e Roberto Giachetti a 5 domande chiave, temi a nostro avviso prioritari e indicativi della visione di città da portare avanti:
1. Eletto sindaco, come primo atto della sua amministrazione, rinegozierà il mutuo di 5 miliardi di euro sottoscritto dalla gestione commissariale al debito storico con Cassa Depositi e Prestiti a un tasso di interesse superiore al 5%? Con gli oltre 200 milioni di euro all’anno recuperabili per il bilancio capitolino, finanzierà investimenti per migliorare le strutture e aumentare il numero di asili nido e scuole d’infanzia comunali e stabilizzare educatrici e insegnanti precarie?
2. Le Olimpiadi non sono un problema o un’opportunità nel 2024, ma subito: il comitato promotore ha chiesto al governo 140 milioni all’anno a partire dal 2017. Sono risorse preziose, quasi l’intero ammontare della spesa per investimenti del 2015. Potrebbero andare alla Roma-Lido o alle linee ferroviarie regionali. Eletto sindaco, promuoverà per l’autunno prossimo, in coincidenza con il referendum costituzionale, un referendum cittadino sulla candidatura di Roma per i giochi Olimpici del 2024?
3. Eletto sindaco, punterà sul l’edilizia di riqualificazione e risparmio energetico a partire dalle periferie e assumerà per le politiche urbanistiche il principio guida “zero consumo di suolo”?
4. Eletto sindaco, confermerà l’attuale assetto proprietario di Ama, Atac, Acea, FARMACAP e Assicurazioni di Roma e darà piena attuazione al referendum del 2011 sull’acqua mediante la costituzione di una società al 100% comunale dove collocare le attività idriche di Acea?
5. Eletto sindaco, porterà in uno dei primi consigli comunali una profonda riscrittura della Delibera 140, al fine di dedicare il patrimonio immobiliare del Comune di Roma a fini sociali?
Per le loro scelte al ballottaggio, i nostri elettori sono sicuro sarebbero molto interessati alle vostre risposte.
STEFANO FASSINA