E’ la fine di un luglio ovviamente caldo: dalle nostre case alle caserme sequestrate, fino ai casotti, le casematte, quei centri di accoglienza che diventano l’esatto contrario del loro nome.
Se dove ci possono stare 100 persone ne metti 520, non ti sorprendere se poi fuggono in massa.
La colpa non è di chi fugge e magari viene arruolato dalla criminalità organizzata, ricattato per lo status di “clandestino“, se non riacchiappato dalle forze di polizia.
La colpa è del governo, del Ministero dell’Interno che non gestisce adeguatamente una emergenza umanitaria e, insieme, anche sanitaria.
Chiudere i porti era e rimane criminale. Stipare centinaia di esseri umani in condizioni di invivibilità è se non uguale, altamente probabile che vi somigli terribilmente ed aiuta i sovranisti a montare la solita indecente propaganda disumana…
(m.s.)
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